ARRESTI ECCELENTI

Mantovani, maxi frode fiscale e fondi neri
In carcere Baita e l’ex assistente di Galan

Con il presidente arrestati il direttore finanziario e un faccendiere. L’azienda: «Abnorme» Sospetti di tangenti, la Finanza indaga sugli appoggi politici. Sequestrati beni per 8 milioni


VENEZIA - Le strade su cui viaggiamo, gli ospedali in cui veniamo curati, il Mose che ci riparerà dall’acqua alta. E perfino la piastra dell’Expo di Milano. Lo zampino della società Mantovani, colosso delle costruzioni con sede nella zona industriale di Padova, era quasi ovunque nella nostra regione, e non solo. Un asso pigliatutto, soprattutto dopo che al vertice era arrivato Piergiorgio Baita. Ma secondo la procura della Repubblica di Venezia, dietro ai lustrini degli appalti, dei cantieri super-efficienti e dei tagli di nastri, ci sono anche molte ombre: quelle dell’evasione fiscale, ma anche il sospetto di un giro vorticoso di fondi neri e (forse) di mazzette. Così ieri mattina all’alba gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia e di Padova si sono presentati a casa del 65enne manager a Mogliano Veneto: lui si è stupito di vederli, loro lo hanno arrestato a vent’anni di distanza da quando finì in manette all’epoca di Tangentopoli. Poi le stesse fiamme gialle hanno arrestato altre tre persone: Claudia Minutillo, 49enne amministratore delegato di Adria Infrastrutture e, come Baita, vicinissima all’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan, di cui è stata segretaria; il direttore finanziario di Mantovani, il 56enne Nicolò Buson; il console onorario di San Marino, il 49enne William Ambrogio Colombelli. Per tutti l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale.

Il metodo, secondo gli investigatori, era semplice. Colombelli, che a San Marino aveva fondato e amministrava la società Bmc Broker, faceva fatture false a svariate società del gruppo Mantovani (tra cui, oltre alla capofila, anche Palomar, Dolomiti Rocce, Talea, Tressetre) o ad Adria Infrastrutture. Poi, pochi giorni dopo il pagamento, andava in banca a prelevare in contanti una somma leggermente inferiore (la differenza era la «stecca» per il servizio), che poi prendeva altre strade. Quali, lo scrive chiaramente il gip di Venezia Alberto Scaramuzza nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato ai 4 arresti, su richiesta del pm lagunare Stefano Ancilotto: «Le ingenti somme venivano poi riconsegnate al Baita e alla Minutillo in Italia e solo in minima parte depositate su altri conti personali esteri a San Marino». Bmc era dunque una società «cartiera », ma il sospetto degli inquirenti è che il flusso non si fermasse lì. «Di fronte a fondi neri di queste dimensioni, quella politica è una strada che non possiamo ignorare: indagheremo», ammette il colonnello Renzo Nisi, che guida il Nucleo di Venezia, rispondendo a una domanda diretta sul punto.

Di fronte al gip Scaramuzza sono state per ora portate le prove di una cinquantina di fatture false emesse dal 2005 al 2010 a Mantovani e Adria Infrastrutture, per un totale di circa 10 milioni di euro, anche se il magistrato per una decina di queste ha dichiarato la prescrizione, essendo risalenti al 2005 e ai primi mesi del 2006. Il gip, oltre a disporre gli arresti, ha ordinato il sequestro preventivo, finalizzato alla futura confisca, di beni degli indagati per quasi 8 milioni di euro: nel mirino sono finiti, oltre ai conti correnti, anche 5 immobili di proprietà di Baita (uno a Mogliano, uno a Treviso, due a Lignano Sabbiadoro e uno a Venezia), due di Minutillo (uno a Mestre e uno a Jesolo), uno di Buson (a Padova) e una barca di Colombelli. Sono inoltre indagate una ventina di persone e sono state eseguite 45 perquisizioni sia presso persone, che presso società. Nella lista dei clienti non ci sono infatti solo Mantovani e Adria Infrastrutture, ma anche società regionali come Veneto Strade e Veneto Acque.

L’indagine è partita da un doppio spunto investigativo: da un lato Venezia aveva sviluppato la vicenda delle tangenti della Venezia-Padova, che aveva portato all’arresto di Lino Brentan (già condannato in primo grado per corruzione), dall’altro Padova aveva in corso una verifica fiscale su Mantovani dalla fine del 2010. «E’ subito emersa la stranezza dei rapporti tra Bmc e Mantovani - ha spiegato il tenente colonnello Giovanni Parascandolo - visto che agli ingenti rapporti corrispondevano fatture del tutto generiche e ingiustificate. E così oltre all’accertamento fiscale abbiamo comunicato ai colleghi di Venezia i gravi reati riscontrati». Intercettazioni, sequestro di email e anche delle registrazioni operate all’insaputa di Baita e Minutillo dallo stesso Colombelli—e poi sequestrate un anno fa dalla Finanza — avrebbero completato il quadro, oltre a rogatorie internazionali a San Marino, Svizzera, Germania, Canada e Croazia. «La collaborazione con gli stati esteri è stata fondamentale e ha garantito informazioni essenziali», ha sottolineato il procuratore capo di Venezia Luigi Delpino. «Le vicende sono da tempo oggetto di verifiche e approfondimenti da parte degli inquirenti, nel corso delle quali sono sempre stati forniti i chiarimenti e le informazioni richiesti - replica Mantovani in una nota - Desta quindi sorpresa e amarezza l'abnormità dei provvedimenti cautelari assunti dagli inquirenti». Già oggi saranno interrogati Minutillo e Colombelli, mentre Baita e Buson dovrebbero essere sentiti domani.

 

Da il Corriere .it del 2.3.2013 Alberto Zorzi, Roberta Polese

Arrestato Piergiorgio Baita per evasione fiscale sui lavori del Mose

 

L'ad della Mantovani Piergiorgio Baita e altre quattro persone (tra cui Claudia Minutillo, ad di Adria Infrastrutture ed ex segretaria di Galan, Nicolò Buson responsabile amministrativo della Mantovani e William Colombelli, presidente della Bmc Broker) sono state arrestate dal nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza.


Circa venti le persone indagate e 45 perquisizioni in corso tra le province di Padova, Venezia, Bologna e Lecco: l'indagine è collegata all'operazione che nel 2011 aveva portato all'arresto di Lino Brentan (ex ad dell'autostrada Venezia-Padova).

Secondo le prime indiscrezioni l'accusa sarebbe di associazione per delinquere finalizzata all'evasione delle imposte mediante emissione e utilizzo di fatture false per un importo complessivo di 10 milioni di euro nei lavori del Mose.

La Mantovani Spa, infatti, è una delle imprese facenti parte del Consorzio Venezia Nuova, che sta realizzando il sistema di dighe mobili a Venezia.

 

Gente veneta online 28/02/2013

 

 

L'INCHIESTA

Frode fiscale, arrestato Baita. E' l'uomo
che ha costruito il Passante e il Mose

Fatture false per 10 milioni di euro nei lavori delle dighe mobili. L'operazione della Finanza di Venezia colpisce la Mantovani. Cinque arresti e 45 perquisizioni

L'INCHIESTA

Frode fiscale, arrestato Baita. E' l'uomo
che ha costruito il Passante e il Mose

Fatture false per 10 milioni di euro nei lavori delle dighe mobili. L'operazione della Finanza di Venezia colpisce la Mantovani. Cinque arresti e 45 perquisizioni

VENEZIA - Il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia ha arrestato Piergiorgio Baita, ad della società Mantovani, impresa di costruzioni tra le più importanti del Nordest. L'arresto è avvenuto nell' ambito di un'inchiesta della magistratura veneziana su tangenti. La Mantovani è un'impresa di costruzioni tra le più note del nord Italia presente nelle principali opere come il passante di Mestre e il Mose di Venezia. Sono complessivamente 5 le persone arrestate dal nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia nell'ambito dell'inchiesta. I destinatari dei provvedimenti restrittivi sono oltre a Piergiorgio Baita, presidente del Cda della Mantovani S.p.A. e Vice Presidente di Adria Infrastrutture S.p.A., Claudia Minutillo, amministratore Delegato di Adria Infrastrutture S.p.A. ed ex segretaria di Galan; Nicolò Buson responsabile amministrativo della Mantovani e William Colombelli, presidente della sammarinese Bmc Broker S.r.l., che si è accertato essere una società «cartiera».

Sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata all'evasione delle imposte mediante emissione e utilizzo di fatture false per un importo complessivo di 10 milioni di euro nei lavori del Mose, il sistema di sicurezza contro l'alta marea gestito dal Consorzio Venezia Nuova. I finanzieri hanno, tra l'altro, fatto un sequestro preventivo per quasi 8 milioni di euro.Secondo quanto si è appreso, sono una ventina le persone indagate dai finanzieri che stanno eseguendo 45 perquisizioni tra le province di Padova, Venezia, Bologna e Lecco. L'indagine è una propaggine dell'operazione 'Aria nuova' che ha portato nel 2011 all'arresto di varie persone tra cui, per corruzione, l'ex ad dell'autostrada Venezia-Padova, Lino Brentan, per aver assegnato lavori a trattativa diretta aggirando le normali procedure d'appalto. (Ansa)


Corriere.it - 28 febbraio 2013

 

Tangenti: arrestato Baita, numero uno
della ditta che sta costruendo il Mose

Oltre all'ad della Mantovani, in manette altre quattro persone
fra cui un'ex assistente di Galan. 20 indagati e 45 perquisizioni

 

VENEZIA - Sono complessivamente cinque le persone arrestate dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Venezia nell'ambito dell'inchiesta della magistratura su tangenti che ha portato stamani in carcere l'ad della Mantovani (la ditta che sta costruendo il Mose di Venezia), Piergiorgio Baita. In manette finisce anche Claudia Minutillo, ex assistente dell'ex presidente della Regione Giancarlo Galan. Secondo quanto si è appreso, sono una ventina le persone indagate dai finanzieri che stanno eseguendo 45 perquisizioni tra le province di PadovaVenezia, Bologna e Lecco. 

L'indagine è una propaggine dell'operazione “Aria nuova” che ha portato nel 2011 all'arresto di varie persone tra cui, per corruzione, l'ex ad dell'autostrada Venezia-Padova, Lino Brentan, per aver assegnato lavori a trattativa diretta aggirando le normali procedure d'appalto.

Tutti i nomi degli arrestati. I destinatari dei provvedimenti restrittivi sono oltre a Piergiorgio Baita, presidente del Cda della Mantovani S.p.A. e Vice Presidente di Adria Infrastrutture S.p.A., Claudia Minutillo, amministratore Delegato di Adria Infrastrutture S.p.A. ed ex assistente di Galan; Nicola Busonresponsabile amministrativo della Mantovani e William Colombelli, presidente della sammarinese BMC Broker S.r.l., che si è accertato essere una società "cartiera". Sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata all'evasione delle imposte mediante emissione e utilizzo di fatture false per un importo complessivo di 10 milioni di euro nei lavori del Mose, il sistema di sicurezza contro l'alta marea gestito dal Consorzio Venezia Nuova. i finanzieri hanno, tra l'altro, fatto un sequestro preventivo per quasi 8 milioni di euro.

Piergiorgio Baita, chi è? Il suo nome è legato alla prima grande inchiesta su Tangentopoli, quella che ha portato alla condanna di Bernini, Gianni De Michelis e Gianfranco Cremonese. Ex direttore del Consorzio Veneto Disinquinamento e della società Iniziativa, nel '92 venne arrestato con l'accusa di concorso in corruzione, perché sospettato di aver gestito la spartizione dei lavori per la bretella autostradale per conto di Cremonese. Ma al processo venne ritenuto estraneo alle accuse e assolto con formula piena.

Il Gazzettino di Venezia -Giovedì 28 Febbraio 2013 - 09:17    Ultimo aggiornamento: 10:48

 

Frode fiscale: arrestato Piergiorgio Baita, presidente della Mantovani

L'imprenditore al centro di un'indagine della Guardia di Finanza di Venezia perché avrebbe lucrato su alcune grandi opere in project financing. Arrestate quattro persone tra cui Claudia Minutillo, ex segretaria di Galan

 

 

VENEZIA. Arrestato Piergiorgio Baita, presidente della Mantovani spa. La Guardia di Finanza di Venezia ha portato a termine nelle scorse ore una vasta operazione che si è conclusa con l’arresto di quattro persone, nell’ambito di un’inchiesta per frode fiscale.

Secondo le prime informazioni gli accusati avrebbero lucrato su alcuni grandi appalti regionali affidati con il metodo del project financing, trasferendo poi illecitamente diverse somme di denaro all’estero. Sono stati per questo sequestrati anche alcuni conti correnti in una banca di San Marino.

Tra gli arrestati figura anche Claudia Minutillo, che negli anni scorsi ha lavorato in regione come segretaria di Giancarlo Galan. Nell’inchiesta però non figurano coinvolti politici.

Baita le aule di giustizia, addirittura anche il carcere, li ha già conosciuti. Nei primi anni Novanta, in piena bufera di Mani pulite a Milano e quando a Venezia erano finiti sotto inchiesta i ministri Gianni De Michelis e Carlo Bernini per gli appalti veneti, Baita era stato arrestato, a Santa Maria Maggiore aveva illustrato al pubblico ministero il sistema delle tangenti, poi venne prosciolto.

Nel 2003 era finito sotto inchiesta per evasione fiscale, ma se l’era cavata con un patteggiamento, una pena di sei mesi, cancellati grazie al pagamento di poco meno di novemila euro

 

Giornali locali gruppo espresso 28/02/2013