GRANDI OPERE
I pescatori: «L’off shore sarà un disastro»
Proteste contro il nuovo terminal in mare. Dibattito sulla nuova Marittima
«Il nuovo off shore ucciderà la pesca». Pronti alla mobilitazione i pescatori veneziani e chioggiotti, contro il nuovo progetto di terminale petrolifero e commerciale 17 chilometri al largo delle coste veneziane. Lega Pesca, Federcooppesca, Asci e Coldiretti, insieme ai Consorzi per la tutela dei molluschi bivalvi hanno inviato una dura nota alla Regione per contestare nel merito e nel metodo la scelta della nuova grande opera. «La vendono come panacea per tutti i mali», scrivono i rappresentanti di categoria dei pescatori, «invece servirà soltanto per eliminare i lavoratori della pesca». Grande opera voluta dal Porto, già approvata dal ministero, che costerà almeno due miliardi e mezzo di euro. Nel grande terminale off shore in Adriatico dovrebbero arrivare le petroliere, ma soprattutto le navi portacointanier di nuova generazione. Una struttura di grande impatto, dove saranno scaricati i container su chiatte per essere trasportatati a Marghera, nelle aree adibite al traffico dei contenitori.
Grande opera contestata, dunque. E i pescatori annunciano la mobilitazione in vista del 30 gennaio, quando è stata convocata per decidere del progetto la commissione di Impatto ambientale del ministero. Fermento anche sul fronte del traffico croceristico. Cesare De Piccoli ha inviato al Magistrato alle Acque e al porto la sua proposta di costruire una nuova Stazione Marittima al Cavallino, fuori delle laguna. Moli «removibili» per otto navi da 300 metri, costo non superiore ai 200 milioni di euro, tempi di realizzazione tre anni. Dibattito che si riaccende. Ferruccio Falconi rilancia la sua idea di porto alternativo. «Ma non là fuori, ci sono troppe correnti», dice, «le navi potrebbero stare in una nuova banchina davanti a Sant’Erasmo». Il Porto invece insiste con l’idea di scavare il canale Contorta Sant’Angelo, per far arrivare le grandi navi alla Marittima – dove sono oggi – entrando però da Malamocco e non più dal Lido. La polemica si infiamma, in vista della stagione delle crociere che ripartirà in primavera con 7-8 navi presenti ogni giorno in laguna. Tema e priorità per il prossimo governo.(a.v.)
26 gennaio 2013