UN NUOVO PORTO ALL’INGRESSO DEL LIDO

Provincia, Mira e Venezia si sono astenuti all’approvazione del Piano triennale 

ASSESSORE Luciano Claut: «Più economico e molto meno problematico»

PORTO – Provincia, Mira e Venezia si sono astenuti dal voto del piano triennale portuale. Dall’assessore di Mira arriva la proposta delle bocche di porto al Lido

Un nuovo porto crociere si può fare, eccome, in bocca di porto del Lido, dalla parte di Punta Sabbioni. In barba a tutti quelli che dicono non essere possibile, ultimo tra questi, in ordine cronologico, persino il ministro dell’Ambiente Corrado Clini intervenuto ieri a Venezia per la firma dei protocolli operativi per le bonifiche di Porto Marghera.
Luciano Claut, architetto e assessore alla Pianificazione territoriale e all’Urbanistica per il comune di Mira lo ha ribadito mercoledì scorso al Comitato portuale che ha approvato a larga maggioranza il Piano operativo triennale dello scalo veneziano; il Comune di Mira, assieme alla Provincia e al Comune di Venezia, si è astenuto. Claut ha tirato fuori le osservazioni di Mira in merito a tale Piano, osservazioni che

bocciano pure il Palais Lumière (perché, oltre ad essere «un’idea anacronistica e deturpante di disegno urbano», stravolge e complica il sistema ferroviario esistente) e la nuova linea ferroviaria per le merci Bivi-Montesyndial (che «rovina il paesaggio alle spalle e a Nord del forte Tron» e crea una marea di problemi alla viabilità che potrebbero invece essere evitati potenziando le linee esistenti).

L’assessore ha sostenuto che costerebbe infinitamente meno e sarebbe molto meno problematico costruire un nuovo porto crociere a ridosso di Punta Sabbioni, una struttura mobile e quindi smontabile, che sarebbe complementare a quella della Marittima. Solo che, una volta realizzate le nuove banchine, per quattro o otto grandi navi, alla Marittima andrebbero solo i bastimenti più piccoli compatibili con la città di Venezia, entro le 40 mila tonnellate come vuole il decreto Clini-Passera.
La proposta di Mira parte dalla constatazione che

«la promiscuità ipotizzata con il transito di grandi navi da crociera è una prospettiva poco credibile – spiega Claut -. Già oggi, infatti, il traffico commerciale nel canale Malamocco-Marghera si muove per convogli a senso alternato e cioè in condizioni non ottimali. Poi occorrerà sommare le limitazioni del MOSE e l’aumento del traffico del sistema on/off shore».

Problemi, secondo il Comune di Mira, ci saranno quindi sia spostando la Marittima a Marghera sia realizzando il canale Contorta-Sant’Angelo,

«che oltretutto comporterebbe l’accentuazione e l’accelerazione dell’erosione di barene e bassifondi della laguna centrale».

Tecnicamente il nuovo scalo a Punta Sabbioni si potrebbe realizzare velocemente utilizzando un pontile galleggiante o autoaffondante, collegato a terra con un ponte per l’accesso di automobili, pullman, catering e mezzi di servizio; sarà una struttura a più piani, con anche un parcheggio per auto, per separare i flussi dei vari mezzi e dei pedoni. Al nuovo porto si arriverà in auto tramite via Fausta e quindi passando per il Cavallino, Treporti e Jesolo; oppure via acqua da Tessera e da Riva dei sette Martiri con motonavi e un percorso di 30 e 45 minuti.

 

Il gazzettino di Venezia 22 gennaio 2013